Partendo dai risultati di alcune recenti ricerche archeologiche, effettuate nel territorio di Polignano a Mare (Santa Barbara e San Vito), i ricercatori cercheranno di ricostruire il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, in particolar modo marino, dalla preistoria fino all’età tardo-romana.
Alcuni dati emergono dall'esame archeozoologico dei resti di animali trovati all’interno dei contesti archeologici. Lo studio consente di ottenere una più attenta valutazione dello sfruttamento della risorsa animale in antichi contesti ambientali.
L'analisi del record faunistico rivelerebbe, per esempio, che nel periodo di attività occupazionale dell’abitato neolitico di Santa Barbara (tra la fine del VI e gli inizi del V millennio a.C.) si riscontra una costante prevalenza delle specie animali domestiche rispetto a quelle selvatiche rimarcando, di fatto, un’economia dedita soprattutto all’allevamento.
Nello stesso campione faunistico sono stati identificati anche resti di molluschi marini, di ittiofauna, avifauna, microfauna, testuggini e ungulati selvatici. Una tale diversificata disponibilità di risorse corrisponderebbe alla variegata composizione geomorfologica ed ambientale del territorio in cui ricadeva l'insediamento.
Collegate per certi versi alle indagini faunologiche, e per completare il quadro delle conoscenze alimentari e delle relative condizioni di vita di queste antiche popolazioni, gli esami paleonutrizionali costituiscono un importante e indispensabile contributo alle indagini archeologiche e antropologiche.
Attraverso la valutazione delle concentrazioni di elementi in traccia presenti nelle ossa e fissati attraverso l’alimentazione, difatti è possibile ricostruire le abitudini alimentari e le strategie di sussistenza delle popolazioni del passato. In particolare, sono stati analizzati alcuni campioni osteologici umani e faunistici ritrovati durante le ultime indagini archeologiche nel sito neolitico di Santa Barbara (Polignano a Mare, Puglia): i risultati sono davvero interessanti.
MODULO DI REGISTRAZIONE
L'evento è completamente gratuito, obbligatoria iscrizione al seguente link: MODULO DI PRENOTAZIONE ONLINE (max. 50 persone 16 - 99 anni).
L'evento si svolgerà la Sala Conferenze del Museo Pino Pascali di Polignano a Mare sabato 22 ottobre 2022 dalle ore 15.30 alle ore 16.30.
Maggiori info su Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I CONDUTTORI DELLA LEZIONE DI STORIA
ROCCO SANSEVERINO
Laureato in Lettere Classiche con Indirizzo archeologico presso l’Università degli Studi di Bari si è Specializzato in Archeologia Preistorica nello stesso ateneo. Ha condotto numerose indagini archeologiche ed organizzato mostre e convegni specialistici. Partecipando a numerosissimi convegni nazionali ed internazionali è autore di numerose pubblicazioni specialistiche. Si occupa da quasi trent’anni del neolitico pugliese in particolar modo delle ricerche nel sito neolitico di Santa Barbara presso Polignano a Mare (BA) delle quali è direttore scientifico. |
MARIA MAURIZIO
Si laurea all’Università del Salento in Conservazione dei Beni Culturali, con indirizzo dei beni architettonici, archeologici e dell’ambiente. Con il Master in Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia forense dell’Università di Bologna e un periodo di formazione come visiting student presso il Laboratorio di Archeozoologia di Sheffield, acquisisce competenze specifiche per lo studio dei resti umani e animali provenienti dagli scavi archeologici. Attualmente si occupa di analisi archeozoologiche sulla fauna proveniente dalle ricerche condotte dalla Missione archeologica a Santa Barbara a Polignano a Mare (BA). |
ILARIA VIGLIAROLO
Archeologa specializzata in antropologia fisica e paleonutrizione. Laureata presso l’Università di Pisa, ha conseguito poi il titolo di Specializzazione in Beni Archeologici presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” ed attualmente è dottoranda di ricerca all’Università di Foggia nel corso denominato “Economia, cultura, ambiente. Scienze economiche e umanistiche per la valorizzazione dei territori”. Si occupa prevalentemente dello scavo e del recupero dei resti osteologici umani provenienti da scavi archeologici, al fine di ricostruirne il profilo biologico per effettuare una valutazione demografica, determinare l’attività lavorativa prevalente e definirne l’economia di sussistenza tramite indagini paleonutrizionali effettuate con elementi in traccia ed isotopi. |